Rosario Abate è un artista informale la cui ricerca parte dalla conoscenza e dall’apprezzamento verso i grandi espressionisti americani, Pollock e Barnett Newman su tutti, e conseguentemente fa proprie le tematiche principali di quella corrente artistica. Qui l’azione gestuale è intesa come assunzione del rischio di dipingere senza un “progetto” precostituito lasciando che l’opera nasca e si riveli al momento, l’artista viene posto al centro del lavoro stesso nel quale vengono convogliate emozioni ed energia vitale, lavoro che viene esteso a tutta la superficie del quadro con eguale importanza. Ma se questo è il punto di partenza, egli nel tempo sviluppa un percorso personale che lo porta a sperimentare nuovi livelli di azione. Se all’inizio le campiture di colore creano forme variegate separate da linee contrapposte stese piuttosto piatte sulla tela, successivamente uno studio più approfondito sull’accostamento dei colori complementari, quali ad esempio il verde e il rosso o il blu e l’arancione, gli ha permesso di creare superfici pittoriche frementi, con una matericità che gli consente di dare rilievo e spessore all’opera. Il colore viene steso mediante grandi spatole in momenti successivi, a volte viene lasciato anche colare, con un lavoro continuo di aggiunte o di sottrazioni di materia fino ad arrivare al giusto cromatismo, all’equilibrio voluto. I suoi acrilici sono brillanti, rendono l’opera vibrante, mai statica grazie al contrasto e alla sovrapposizione dei vari colori. Sono quadri molto più costruiti rispetto agli inizi, dove emerge lo studio costante del lavoro nel suo divenire, dove c’è un’attenzione continua all’equilibrio cromatico in quanto l’autore è perfettamente conscio che potrebbe bastare un solo schizzo non rientrante perfettamente nella sua idea di perfezione visiva per rovinarne l’ equilibrio. La sua arte è questa: un lavoro assiduo e costante di aggiunte e riduzioni teso al raggiungimento di un risultato di un perfetto bilanciamento pittorico. “Artworks” appunto.