La sua storia

Gabriele Bugatti nasce a Milano nel 1964. Laureato al Politecnico di Milano in architettura del paesaggio, inizia la sua attività espositiva. Architetto di formazione, quindi, descrive un paesaggio urbano cupo e desertificato, con prospettive nette e violente che mettono in risalto una città desolata, a rappresentazione della solitudine dell’uomo in questa nostra folle epoca. La città deserta non è altro che la proiezione del deserto di valori etici e morali caratterizzanti il mondo di oggi, che lui rende ironicamente evidente inserendo i codici a barre commerciali ormai presenti su tutti i prodotti in vendita e dal quale vengono identificati. E’ a questo, Buratti sostiene, che si riduce tutta la nostra esistenza: un’umanità mercificata, utile solo al consumo compulsivo priva di un proprio discernimento.Le sue immagini urbane, quasi monocromatiche, sembrano sospese in un tempo indefinito, immobili e silenziose, avvolte in nubi e nebbie in un’atmosfera quasi “post-atomica” dove gli unici esseri viventi sono i grandi animali della prateria, zebre, rinoceronti, giraffe, simboleggianti la forza della natura che non cede nonostante il saccheggio dell’uomo.Anche le grandi navi, il suo occhio ironico le attualizza inserendo il solito codice che li trasforma, da nobile mezzo per il trasporto e le speranze dei nostri emigranti, a enormi carri bestiame colmi della solita umanità vociante obbligata al divertimento e al consumo ad ogni costo. Nel 2014 Buratti ha dato vita all’associazione no-profit Artis4rhino per coinvolgere gli artisti nella causa dello sterminio di questo nobile animale.